
Marsia

Il dipinto raffigura il satiro Marsia nel momento della sua punizione, disteso a terra in una posizione di torsione drammatica, subito dopo la sconfitta nella sfida musicale contro Apollo. L’artista concentra la scena sul corpo nudo, virile e teso, reso con un naturalismo intenso e vibrante. La luce radente, proveniente da sinistra, modella i volumi con straordinaria energia plastica, mentre il fondo scuro accentua la tensione emotiva e il senso di tragedia imminente.
L’opera appartiene alla fase giovanile di Luca Giordano, tra il 1650 e il 1653, periodo in cui l’artista mostra una forte adesione ai modelli di Jusepe de Ribera, ma già se ne distacca per una maggiore fluidità pittorica e per un senso del movimento più teatrale e dinamico. L’impianto compositivo, il vigoroso chiaroscuro e la resa anatomica rimandano alle sue prime prove caravaggesche e ai dipinti coevi come il Marsia scorticato del Museo del Prado e il Tizio già in collezione spagnola.
La pennellata energica, la materia corposa e la tensione luministica rivelano la precoce maturità del giovane maestro napoletano, capace di fondere l’intensità espressiva di Ribera con un nuovo slancio barocco che anticipa le sue opere più spettacolari degli anni successivi.
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Venduto presso la Casa d'aste Dams in data 28/11/2024
Aggiudicazione 39.085,00 euro